Entrare in classe: un numero e una lettera scritti sulla porta identificano una classe, ma poi un universo di pianeti nuovi, vitali curiosi e meravigliosi mi si presenta appena varco la soglia.
Tutti i ragazzi, ma propri tutti, perché non sanno cosa aspettarsi, sono vigili e allerti, anche quando fanno finta di essere annoiati.
Guardandoli, si intravvede il futuro del mondo, un mondo in velocissima trasformazione, incomprensibile eppur antico nelle sue fondamenta.
È così che io entro nelle classi, ogni volta che me ne è data la possibilità, con la straboccante gioia di chi ama la vita e vede in loro i germogli del mondo.
Insieme, dopo esserci brevemente presentati, iniziamo a scardinare i blocchi mentali e immaginiamo senza confini.
Mi faccio spiegare il loro videogioco preferito e insieme lo analizziamo, lo guardiamo dall’esterno; ne scopriamo insieme pregi e difetti per poi insieme trovare soluzioni che permettano, seppur giocandovi, di non rendere le nostre menti schiave.