Soffiava il vento trasportando stelle di neve, in una lontana notte dell’inizio del duemila.
Il freddo pungente penetrava le ossa e sbagliati accorgimenti tecnici rendevano difficile percorrere la strada verso la cima a cinque amici incappati, loro malgrado, in una bufera. Come spesso capita nella vita, la fortuna non sempre è compagna in tutto il percorso.
I Cinque avevano deciso da tempo di raggiungere quella baita, ma, due di loro, si erano attardati sul cammino litigando, e quel ritardo ebbe un grande peso.
Per i primi tre la loro guida non fu l’esperienza ma l’intuito, quella parte di istinto spesso sottovalutata che spinge verso la soluzione giusta; dove inspiegabilmente sfavorevoli combinazioni si tramutano in piacevoli imprevisti.
Ecco quindi i tre amici infreddoliti e sorridenti, raggiungere il casolare e iniziare ad attendere l’arrivo degli altri.
Ma i due rimasti, Jessy e Larry, seppur più esperti e meglio attrezzati, erano arrabbiati e rancorosi.
Cosa c’entrava il morale nella bufera? Vi domanderete. Caspita se c’entrava, è determinante!
Entrambi preparati, ma irrigiditi nella mente e nel cuore, non si accorsero della trappola nel vento.
Era uno di quel giorni in cui, il vento soffiava tanto forte da trasportare con sé anche le polveri gialle.
Le polveri gialli erano i resti di potenti pozioni magiche della comunità degli gnomi gobbi dagli occhi blu che abitavano quella montagna prima di insediarsi sul pianeta parallelo.
Tali polveri erano state nascoste sotto le rocce a metri e metri di profondità, da saggi maestri che ne avevano visto l’immensa potenza e temevano che l’uomo del XXI secolo non sarebbe stato in grado di resistergli. Una slavina unita al degrado del terreno aveva però scoperto una buca e la polvere gialla era uscita.
La polvere aveva il potere di rimpicciolire tutto riducendo gli esseri animati, soprattutto se arrabbiati e rancorosi, a dimensioni microscopiche.
I due esploratori sfortunati Jessy e Larry camminando, discutendo, litigando e mangiando, senza accorgersi di niente iniziarono a rimpicciolirsi.
Ogni attrezzo a loro vicino, i vestiti, le corde, i chiodi, e loro stessi, subivano l’influsso delle polveri gialli.
Mezzo metro diventava 500 Km e il tempo si dilatava.
Ore e ore di cammino per non raggiungere niente.
Il casolare era caldo e accogliente, i tre esploratori coraggiosi li attendevano preoccupati; pronti a rifocillarli con cioccolate e carezze di sorrisi, ma dei due amici dispersi non vi era traccia.
L’incantesimo, rimasto inattivo per secoli, aveva un andamento altalenate; Jessy e Larry che continuavano a litigare si ingrandivano e si rimpicciolivano ogni ora, senza però, accorgersi di nulla.
Solo il buon umore e le risate avrebbe permesso loro di sconfiggere la forza dell’incantesimo, ma tra loro non facevano che discutere in malo modo.
Giunta che fu la sera, Larry aveva costretto Jessy con la forza a salire sull’albero per paura di rimanere sommersi dalla neve, ma Jessy nel salire si era slogato una caviglia e aveva iniziato nuovamente ad accusare tutti per i suoi problemi.
Stravolti dalla fatica si addormentarono accoccolati suoi rami di un albero, ma durante il sonno i brutti sogni pieni di lacrime che abitavano la mente di Jessy , potenziarono l’effetto della polvere gialla e Larry che gli era accanto ne fu anche lui avvolto.
Gli gnomi gobbi dagli occhi blu, cattivi e malvagi da sempre, seppur lontani nella galassia avevano sentito la forza della tristezza chiamarli e molto motivati, in un piccolo gruppo, erano tornati sulla terra.
Jessy e Larry ignari di tutto la mattina al risveglio si resero conto della loro situazione e ne rimasero atterriti.
Gli gnomi gobbi li avevano impacchettati come bruchi dentro al bozzolo, e avidi iniziavano a pensare come usarli per i loro esperimenti. Impacchettati nella tristezza, nella rabbia, nel dolore era difficile muoversi.
Quel popola dagli occhi blu avrebbe poi succhiato tutta la loro energia trasformandola in malattie.
Solo pochi chilometri li avrebbero separati dal casolare ove li aspettavano gli amici, ma per loro, in quella infelice condizione, era un’impresa impossibile.
Larry che era di indole dolce, grazie alla meravigliosa giornata di sole che era stata annunciata da una magica alba, era, seppur ingabbiato, pieno di entusiasmo e ottimista.
L’entusiasmo aveva l’effetto di spezzare i fili del bozzolo e di ingrandirlo. Ma quella ricetta di guarigione non fu accettata da Jessy che nuovamente arrabbiato si rinchiuse in sé.
Appena fu grande Larry, cercò disperatamente il suo amico per salvarlo ma gli gnomi gobbi lo avevano inglobato nel tronco e di Jessy non vi era più traccia.
Corse al casolare, chiamò gli amici, raccontò la sua disavventura e tutti e 4 si impegnarono per giorni e giorni a trovare l’amico triste, ma di Jessy non vi era più nessun segno.
I quattro sani esploratori per anni costruirono piani e nuove soluzione per ritrovare l’amico perso, ma di lui, non si seppe più nulla.
La delegazione di gnomi gobbi dagli occhi blu aveva iniziato a utilizzare il prigioniero Jessy per i nuovi esperimenti e ad ogni pensiero triste di Jessy si associava una nuova tremenda malattia.
C’era chi lo voleva trasformarlo in essenza trasparente, chi gli voleva far cambiare aspetto ogni 20 minuti, chi lo voleva trasformare in una scatolina da tenere appesa al portachiavi. Ognuno aveva la sua idea e gli gnomi tra loro erano molto litigiosi.
Solo per un dato era tutti d’accordo, Jessy doveva stare con loro. Ci serve! Pensavano tutti all’unisono.
Le sue malinconie sono il nostro pane, ci permettono di fare esperimenti, i suoi momenti di sconforto ci danno la possibilità di provare e riprovare le nuove pozioni.
Da quel giorno una delegazione di gnomi gobbi dagli occhi blu si nascose nel bosco.
Idearono una pozione che lanciarono nel mondo, una pozione che si nasconde nel cuoio capelluto di chiunque sia incapace intristito.
Se quindi un giorno amici, voi pochi che avete ascoltato la storia di Jessy doveste vedere qualcuno che si gratta la testa triste e sconsolato, avvisatelo.
Ditegli di stare in compagnia, con amici allegri e buoni, perché gli gnomi sono sempre lì in agguato ad attendere, per rimpicciolire lui, le scarpe che indossa, i suoi vestiti, la sua casa, i soldi del suo portafoglio o il cibo del suo piatto.