C’era una volta tanto tempo fa, un albero grande e bellissimo.
Era così bello che intorno a lui una miriade di fiori crescevano per stargli vicino.
Stormi di uccelli prendevano dimora tra i suoi rami e da ogni nido pigolava la vita.
Seppur molto più bello di tutti gli altri, non era saccente e pieno di sé, ma gentile e generoso.
Tutto il bosco consapevole di tale bellezza, iniziò a crescergli intorno per proteggerlo; alberi, arbusti, rampicanti facevano a gara per creare intorno a lui una specie di corazza. Era stato lasciato intorno a lui un cerchio, di ampie dimensioni, pari quasi alla sua chioma; dove solo fiorellini colorati crescevano in libertà.
Al bell’albero era stato lasciato lo spazio per essere sé stesso.
Quella parte di bosco nel tempo era diventato il centro per le riunioni e il punto nel quale tutti gli animali innamorati si incontravano per il loro primo bacio.
La sua bellezza era diventata così leggendaria che tutti gli animali volevano, almeno una volta nella vita, visitarlo.
Tra i tanti animali anche una tartarughina allegra e vivace aveva deciso di intraprendere quel viaggio. Per una tartarughina era un viaggio che avrebbe potuto durare anche tutta la vita e non portar successo; ma Giove, questo era il suo nome era determinata.
Lei voleva andare perché era sicura di dover imparare qualcosa di speciale.
Non le bastavano i racconti degli altri, lei voleva vedere in prima persona.
Partì con solo l’approvazione di suo padre, e tutti gli altri contro, ma partì.
Non fu un viaggio facile, le difficoltà furono molte e varie e all’apparenza sembravano tutte insormontabili. Giove con la sua determinazione però, impegnandosi al suo massimo, le superò tutte. Impiegò tutta la sua lunga vita, ma arrivò a destinazione.
Quando arrivò erano passati 300 anni ed era notte. L’albero dei suoi sogni era immenso e imponente, la corteccia bella e luminosa, il tronco gigantesco con radici forti che a tratti si scoprivano intersecandosi nella terra.
Era uno spettacolo meraviglioso.
Giove con i suoi occhi azzurri, vedendo la maestosità del meraviglioso albero, se ne innamorò follemente.
Decise quindi di trascorre il resto del suo vivere a girargli intorno.
Girando e rigirando scoprì una cosa meravigliosa.
Ogni sera la luna si adagiava sulle chiome dell’albero per salutare la terra.
Tra terra e luna da millenni un amore senza confini ripeteva il miracolo delle stagioni, delle maree, della fertilità delle donne e di tutti gli animali.
Giove, scoperto che ebbe questo segreto d’amore, prima di morire decise che nella sua prossima vita avrebbe celebrato la luna e tutta la via lattea.
Nacque così, in un paesino in Italia, una ragazza, bella dolce e sincera con gli occhi azzurri e l’amore per lo spazio che con la sua maestria manuale unita alla sua competenza astrofisica si inventò un singolare lavoro: ricrea lune e pianeti per illuminare le case dei sognatori moderni, perché l’amore tra la luna e la terra si moltiplichi e si espanda, avvolgendo ogni cosa.